Età delle scoperte: la penna da collezione Amerigo Vespucci
Gli anni delle grandi scoperte
È chiamata l’età delle scoperte il periodo che va dal XV al XVIII secolo in cui prodi marinai e commercianti europei decisero di solcare i mari alla scoperta di terre nuove e inesplorate. Tra questi uno dei più grandi è stato il fiorentino Amerigo Vespucci, che partì dalla sua città natale alla volta della Spagna e ben presto venne a conoscenza delle scoperte colombiane. Nel 1499 intraprese il suo primo viaggio verso il Nuovo Mondo, per poi compierne un secondo nel 1501, avendo così l’audacia di spingersi fino alle coste degli attuali Brasile e Argentina.
Tutti gli studiosi sono concordi nel riconoscere a Vespucci un grande contributo alle esplorazioni europee, tanto che in suo onore fu scelto il nome da dare al nuovo continente appena scoperto. Fu il cartografo tedesco Martin Waldseemüller a realizzare nel 1507 la celebre Universalis Cosmographia, uno dei primi esempi di planisfero che riproduceva fedelmente le terre emerse fino ad allora conosciute. In questo prezioso documento compare infatti per la prima volta il nome “America” su quei territori che oggi corrispondono all’America del Sud e, come spiegato dallo stesso autore nella sua introduzione alla mappa, il nome fu scelto proprio in omaggio al il grande navigatore italiano Amerigo Vespucci.
La penna da collezione dedicata al grande esploratore fiorentino
A 500 anni dalla morte di Amerigo Vespucci, nel 2012, Visconti ha deciso di creare una penna da collezione commemorativa dedicata proprio al grande esploratore fiorentino, in cui si potessero ritrovare tutti i principali temi legati alla sua figura, quali il viaggio e le nuove scoperte al di là dell’oceano. Fu uno dei primi a rendersi conto di aver raggiunto le coste del cosiddetto Nuovo Mondo e non l’India, come in molti pensavano e, inoltre, si dimostrò anche uno dei più grandi conoscitori dei principi astronomici e cosmografici poiché era in grado di stabilire l’esatta posizione della sua caravella calcolando la longitudine con il metodo della distanza lunare. Inoltre, proprio come il grande navigatore, anche il marchio Visconti è nato a Firenze e per celebrare ancora una volta lo stretto legame con la città e i protagonisti della sua storia, la collezione Amerigo Vespucci appartiene alla selezione Heritage, una raccolta speciale di creazioni preziose ed esclusive, realizzate dai migliori artigiani fiorentini e che costituiscono alcuni degli esemplari più iconici del marchio.
Incisioni d’autore per un effetto di grande fascino
La collezione è composta dall’affascinante esemplare della penna roller Amerigo Vespucci, sapientemente realizzata con la tecnica dello scrimshaw, un metodo di lavorazione artigianale che si riferisce alle incisioni e alle sculture create su ossa o avorio. In questo caso, la penna da collezione è composta da resina acrilicacolor avorio, interamente decorata da minuziose incisioni atte a riprodurre fedelmente la già citata Mappa di Waldseemüller. È così che lungo il fusto e il cappuccio si innervano tutti gli accurati dettagli della prima rappresentazione murale di Europa, Africa, Asia e, per la prima volta nella storia, America, dando persino la possibilità di leggere le piccole iscrizioni in latino che descrivevano i toponimi dei vari luoghi disegnati sulla mappa. Ovviamente era impossibile riprodurre tutti e cinque i quadranti che componevano la cartina e, per questo, sono stati scelti esclusivamente i due quadranti dell’Europa e dell’America, per sottolineare ancora una volta il legame con il grande Amerigo Vespucci. Grazie alle ben note abilità degli artigiani Visconti è stato possibile compiere persino un ulteriore passo nell’affinamento della tecnica scrimshaw, introducendo il chiaroscuro, con zone di luce e ombra che rendono il disegno ancora più realistico.
La penna è inoltre impreziosita da verette in oro 18 carati, presenti sul fusto e sul cappuccio, mentre tutte le metallerie sono realizzate in oro rosa. Sono però i dettagli a fare ancora una volta la differenza: soffermandosi sul fondello della penna Amerigo Vespucci è possibile notare l’incisione di una caravella, realizzata con una maestria impeccabile. Non poteva infatti mancare un riferimento al veliero veloce, leggero e manovrabile che ha permesso di sfidare le correnti e i venti oceanici con maggiore facilità rispetto alle imbarcazioni usate fino alla seconda metà del XV secolo. L’altro lato del fondello è invece caratterizzato da una citazione di Amerigo Vespucci, tratta da una sua lettera sul Nuovo Mondo indirizzata a Lorenzo De’ Medici: «Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto della quarta parte della Terra. Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali, più della nostra Europa, dell’Asia o della stessa Africa».
L’astuccio da esposizione
Una penna da collezione così elegante e raffinata non poteva deludere nella sua presentazione e allora ecco che Visconti torna a stupire per la sua fervida creatività dando vita a un astuccio che diventa un vero e proprio elemento decorativo. La confezione riproduce infatti l’astrolabio, ovvero il prezioso strumento circolare utilizzato in passato per calcolare la posizione del Sole e delle stelle, in base al giorno, all’ora e alla propria latitudine. La struttura è realizzata in legno su cui sono incisi la scala graduata esterna e il logo Visconti, mentre al centro è possibile esporre la penna incastonandola tra i due aghi in metallo. Alla base dell’astrolabio, un piedistallo in legno è impreziosito da un suggestivo bassorilievo raffigurante da figura di Amerigo Vespucci al fianco di un grande planisfero, ricordando ancora una volta il grande scopritore e il suo ineguagliabile contributo alla storia moderna e all’evoluzione della nostra civiltà.
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