Grafologia: cosa dice la tua scrittura di te

Chi ha letto almeno una volta i romanzi di Arthur Conan Doyle sulle indagini del geniale investigatore Sherlock Holmes, si ricorderà che i suoi casi venivano spesso risolti tracciando il profilo psicologico del colpevole a partire dall’analisi della scrittura manuale dei protagonisti di ogni vicenda. Attraverso l’attenta osservazione di tratti, linee, spaziature e dimensioni delle singole lettere di un testo scritto a mano, Sherlock Holmes era in grado di interpretare la personalità dell’autore del delitto grazie a una disciplina che prende il nome di grafologia.

Nel corso degli anni, la grafologia ha preso sempre più campo e molti si sono appassionati principalmente come hobby, provando ad analizzare la scrittura di amici e conoscenti. Di fatto, però, la grafologia non è considerata una scienza esatta, ma piuttosto come una pseudoscienza che basa i suoi principi su analisi empiriche che tendono a mostrare semplicemente un nesso ricorrente tra certi tipi di personalità e determinate grafie. In ogni caso, quando ci si approccia a questa disciplina bisogna sempre tenere a mente che gli esiti delle analisi grafologiche mancano di validità scientifica e sono soggetti a eccezioni.

Dimmi come scrivi e ti dirò qual è la penna giusta per te

In Visconti non viene lasciato nulla al caso e quando si tratta di dare vita a una nuova, incredibile creazione, l’obiettivo è intercettare i desideri di collezionisti e appassionati attraverso capolavori che rispecchiano la loro personalità, in modo che possano facilmente identificarsi nella penna più adatta a loro. Una volta delineati i tratti caratteriali più evidenti di una persona attraverso l’analisi grafologica della sua scrittura, è infatti tempo di sbizzarrirsi pensando a quale possa essere la penna più giusta in base ai risultati ottenuti.

Per esempio, chi risulta essere una persona visionaria, dalla grande sensibilità artistica e, al contempo, carismatica e poliedrica, può optare per la penna stilografica Dario Argento, un esemplare da collezione dedicato al maestro del brivido che riproduce lungo il fusto le suggestive tonalità del rosso e del nero, tipiche delle sue scenografie horror.

Se la grafologia indica invece uno spirito libero, estroverso e dalla mentalità aperta, la scelta potrebbe andare verso la penna stilografica Woodstock. Una collezione che si ispira alle atmosfere psichedeliche e all’esplosione di colori che hanno caratterizzato il clima allegro e spensierato del mitico festival del 1969. Tra le nove varianti disponibili, sarà impossibile rimanere delusi e non trovare la combinazione di sfumature che più rispecchiano la propria personalità.

Dalla teoria alla pratica

Ora, però, è tempo di cimentarsi con la pratica e improvvisarsi perfetti grafologi. Il primo step fondamentale è procurarsi un testo manoscritto in corsivo su un foglio bianco, senza righe né quadretti che possono influenzare il naturale stile di scrittura.

Tutta una questione di inclinazione

Uno dei primi aspetti su cui concentrare l’attenzione è senza dubbio l’inclinazione dei caratteri. Per farlo basterà osservare le aste superiori e inferiori di alcune lettere come, per esempio, t, b e l per quelle che vanno verso l’alto e p, q e g per quelle che vanno verso il basso. Se si nota un’inclinazione verso destra si parla di grafia pendente, uno stile di scrittura che nei gradi inferiori dimostra un carattere aperto, estroverso, che ama stare con gli altri, ma contraddistinto da un certo senso critico. Nei gradi maggiori, quindi quando la pendenza a destra è particolarmente evidente, siamo di fronte a una personalità alla costante ricerca di attenzione da parte degli altri. La grafia inclinata verso sinistra è detta rovesciata ed è indice di una personalità complessa, tendente ad isolarsi e ad essere scontrosa. Quando invece l’inclinazione è assente, ovvero le aste delle lettere sono perpendicolari al margine del foglio, siamo davanti a una grafia dritta, utilizzata da chi ha un ampio controllo di sé e un atteggiamento sempre composto e a tratti freddo e distaccato.

L’analisi delle aste superiori e inferiori non si limita esclusivamente alla loro inclinazione, bensì è importante osservare anche il modo in cui queste vengono tracciate. Se, per esempio, ci sono lettere b o d in cui l’asta verticale torna su se stessa, quasi a formare un’asola, chi scrive ha una personalità caratterizzata da una fervida immaginazione, al contrario, se le aste sono sobrie e contenute indicano autocontrollo e razionalità. Per quanto riguarda le aste inferiori, vale la pena soffermarsi sulla loro forma poiché quanto più sono arrotondate, tanto più indicano emotività e bisogno di vivere sensazioni forti.

Lo spessore conta

Un ulteriore elemento da prendere in considerazione quando ci si appresta a svolgere un’analisi grafologica è lo spessore dei segni tracciati. Tenendo sempre presente che il tratto può essere influenzato dallo strumento da scrittura utilizzato, è possibile, in linea generale, distinguere scritture filiformi e grossolane. Nel primo caso, un tratto fine e leggero è sintomo di una personalità sensibile, delicata, ma anche vulnerabile. Se i segni sono invece spessi e ben definiti, vuol dire che si ha un carattere forte, diretto, senza timore di dire ciò che si pensa anche con toni che a volte potrebbero risultare un po’ offensivi.

Ricci e orpelli che dicono chi siamo

Una volta passati in rassegna gli elementi più evidenti della scrittura manuale, non si possono dimenticare i ricci aggiunti quasi inconsciamente all’inizio o alla fine di ogni lettera. Essendo spesso frutto di gesti istintivi e incontrollati, rivelano la parte più intima e nascosta dell’inconscio e lasciano trasparire la vera natura di chi scrive. Esistono quattro categorie di ricci che denotano diversi tratti di personalità:

• Ricci della flemma: si possono notare nelle parti finali della a o della o, soprattutto quando queste lettere si trovano in posizione finale della parola. Chi tende a enfatizzare questi ricci è solitamente una persona buona, gentile, ma non particolarmente protagonista della propria vita, tirandosi indietro di fronte alle proprie responsabilità;
• Ricci della sobrietà: quando in alcune lettere come la a e la e, i trattini finali sono brevi e leggermente accennati. In questo caso, sono tipici di chi è molto razionale e non si scompone mai di fronte agli eventi della vita.
• Ricci della sciatteria: si possono riscontrare quando i tratti finali delle lettere sono allungati verso destra, disegnando una sorta di onda arricciata. Indicano una personalità attenta al pensiero degli altri e desiderosa della loro approvazione.
• Ricci della spavalderia: in caso di linee verticali molto spiccate e incurvate verso sinistra si è di fronte a un carattere forte, sicuro di sé, spericolato e a tratti altezzoso. Un esempio frequentemente citato per descrivere i ricci della spavalderia è la grafia del celebre poeta Gabriele D’Annunzio.

Ora che hai avuto modo di scoprire i segreti della grafologia potrai divertiti a delineare il profilo psicologico delle persone intorno a te, pur tenendo a mente che si tratta di una tecnica non troppo affidabile. È stata spesso impiegata come metodo di valutazione in test attitudinali o universitari, ma senza alcuna base scientifica e non è in alcun modo ammessa come metodo diagnostico di eventuali disturbi di natura psichica e psicologica. È necessario quindi approcciarsi a questa materia con la dovuta cautela, senza cadere nella tentazione di considerarla una verità assoluta. Rimane comunque un metodo sicuramente fantasioso e originale per accedere alla parte più nascosta della mente umana e diventare dei profiler in erba.