Penna e calamaio, una ricarica elegante per i tuoi strumenti di scrittura

Penna e calamaio

Penna, inchiostro e calamaio, una combinazione di strumenti che rimanda alle radici dei primi sistemi di scrittura.

Scrivere con una penna stilografica è un vero e proprio rituale. Così come lo è ricaricare la penna una volta che l’inchiostro presente nel serbatoio è esaurito. Con un design minimal ma d’impatto, il nuovo calamaio Visconti è senza dubbio uno strumento indispensabile per trasportare l’inchiostro e riempire il serbatoio delle penne senza dover rinunciare all’estetica.

La praticità in una boccetta

Disponibile in sei colorazioni (blu, nera, rossa, seppia, turchese e verde), il calamaio in vetro evoca stabilità ed eleganza. Progettata in ottica sostenibile con un’estetica senza tempo, la boccetta può essere riutilizzata infinite volte e garantisce un caricamento uniforme a ogni singolo utilizzo. È il cilindro presente al suo interno l’elemento pensato per raccogliere sempre la giusta quantità di inchiostro necessaria al caricamento, limitando così gli sprechi.

Con una silhouette che ricorda la forma di una fontana, il nuovo calamaio ha una base più ampia per garantire il massimo della stabilità. Il cappuccio, che riprende il colore dell’inchiostro, riveste il tappo realizzato in bachelite, un materiale noto per le sue proprietà termoresistenti.

Pratico e veloce, il sistema di caricamento con calamaio è uno dei più antichi. Per rendere questa operazione agile anche durante gli spostamenti, sempre più frequenti nello stile di vita contemporaneo, Visconti propone da oltre 20 anni anche un iconico calamaio da viaggio.

L’idea del calamaio da viaggio

Progettato nel 1997, il calamaio da viaggio facilita il caricamento delle penne, rendendolo un processo accurato, pulito e sicuro anche nei momenti più frenetici.

Da usare in viaggio oppure comodamente da casa, questo strumento smart è stato concepito come valida alternativa moderna alla boccetta tradizionale, ma può essere impiegato per ricaricare anche le penne d’epoca con serbatoio in gomma o caricamento a leva, rappresentando uno degli oggetti più richiesti della nostra linea di accessori per gli strumenti di scrittura.

Alle origini del calamaio

Dal greco ‘calamos’, il calamaio è un recipiente di vetro, porcellana o altri materiali creato per conservare l’inchiostro. Con il termine ‘calamo’, prima dell’ideazione dello strumento per come lo conosciamo oggi, s’intendeva un’asticella appuntita o l’estremità di una penna di un uccello. L’inchiostro, infatti, per le sue proprietà, ha sempre dovuto essere custodito in un contenitore che prevenisse la sua ossigenazione e la sua evaporazione.

Da meramente funzionale, nel corso dei secoli il calamaio si è fatto anche elemento decorativo, declinato in forme e materiali sempre nuovi dagli artigiani che si sono trovati a reinventarlo in una versione personale. Col passare degli anni, conchiglie e corna di animali, materiali scelti per i primi esperimenti, vengono sostituiti da boccette progettate ad hoc in materiali resistenti.

Una delle invenzioni più rivoluzionare in questo ambito ci porta nella Francia di inizio Ottocento. Per cercare di porre rimedio alle problematiche legate al deterioramento dell’inchiostro dovuto all’evaporazione e alla contaminazione con la polvere, il fornitore della cancelleria dei reali di Francia Noel Pierre Chaulin, il cosiddetto ‘Papetier du Roi’, nel 1836 mise a punto un calamaio a sifone ispirandosi agli abbeveratoi per uccellini.

Numerose sono le rivisitazioni artistiche successive che hanno reso il calamaio un prezioso oggetto da collezione. Fra gli esemplari più lussuosi battuti all’asta, quello di Joseph e John Angell prodotto in Inghilterra nel 1800 con porta inchiostro a forma di cornucopie con coperchi fioriti e bugia centrale, realizzato in argento sbalzato e cesellato con una base a volute contrapposte.

Preparati a scrivere un nuovo capitolo della storia del calamaio con il nuovo modello progettato da Visconti.